Energia e motori elettrici come funzionano ?

Partiamo dall’inizio e poniamoci questa semplice domanda

Perché si è giunti a creare un motore elettrico?

Principalmente perché vogliamo che il lavoro lo facciano in automatico le macchine in genere!

Un secondo motivo è che si ci si è accorti che appena si faceva passare della corrente si creava un campo magnetico.

Questo semplicissimo esperimento poi venne scoperto per caso che grazie prima alla matematica e poi alla fisica applicata era possibile creare un momento di forza.

 

Elementi di fisica base

 

In fisica sappiamo che un momento di forza fisica è quando applichiamo ad un punto una determinata forza.

Cerchiamo di capire con un esempio banale…. Avvitare un bullone!

Per avvitare un bullone dobbiamo inizialmente creare un movimento che fa si che il nostro bullone si ruoti nella vite.

Quindi fisicamente abbiamo un punto centrale determinato dal bullone stesso, una forza che cerca di opporsi alla forza del bullone. Quest’ultimo è aiutato dal braccio.

In una schema la forza viene descritta tramite una freccia con direzione della stessa forza.

Nel nostro caso la forza è di tipo torcente in quanto si fa “torcere” quindi ruotate “una forza”, La rotazione viene pensata applicata ad un punto detto centro ( il nostro bullone ).

Ho parlato in maniera non corretto per la materia Fisica in quanto volevo farvi capire in maniera semplice il concetto.
Tutti siamo bravi a parlare in maniera complicata ma penso e spero che si capisca bene.

Albert Einstein disse

” Quando hai capito così bene un concetto complicato puoi persino spiegarlo a tua nonna e lei lo capirà se lo hai capito bene! “

Quindi per creare lavoro di un momento di una forza dobbiamo per forza creare qualcosa che crei un movimento torcente.

 

Un po di storia!

 

Un fisico italiano Antonio Pacinotti creo qualcosa che rese possibile qualcosa assurda per i tempi cioè creare un movimento “automatico”.

Creò la dinamo che conosciamo tutti!

Ma perché questa semplice macchina elettrica si muove da sola?

Perché scoprì che facendo passare della corrente in un filo ed applicando delle calamite il tutto tendeva a ruotarsi.

Si ruotava perché si generano 2 forze opposte.

1) È derivata dalla corrente che crea un campo magnetico.

2) È generata dalla calamite, in quanto le calamite per natura hanno la potenzialità di attirare con se tutto ciò che sono di metallo.

L’unico problema delle calamite e che dobbiamo tenere in considerazione le calamite se sottoposte a riscaldamento si smagnetizzano.

Progettazione

 

Quando si progetta qualcosa quindi dobbiamo far in modo che non sopraggiunga una soglia di X calore nell’albero motore, in quanto potrebbe non far funzionare il motore stesso.

Oggi possiamo dire con certezza che la dinamo è un dispositivo che genera energia elettrica e che il motore elettrico crea torsione.

 

Creazione del progetto

 

L’anello di Pacinotti ha quindi 2 applicazioni abbastanza importanti che hanno dato vita al motore elettrico e la generazione di energia tramite un motore elettrico.

Perché penserete voi è un esperimento reversibile?

Perché facendo una forza torcente ad un motore elettrico facciamo in modo che i 2 campi magnetici vengono a generarsi e quindi si inizia la l’inversione d’energia.

Quindi oggi è possibile creare energia dal nulla?
Dal nulla no ma possiamo dare un poco della nostre energia cinetica che grazie ad un motore o dinamo la possiamo utilizzare.

Il problema delle macchine elettriche nel periodo di Pacinotti era la batteria.

Il motore non ottimizzato consumava più del dovuto quindi non conveniva in termini monetari.

Adesso dopo le varie rivisitazioni del motore classico di Antonio Pacinotti ed al motore di NikolaTesla siamo arrivati ad un ottima soluzione.

 

Problemi reali d’oggi

 

L’unico vero problema sono le batterie
Aspetto fiducioso le prossime generazione di batterie e penso che saranno molto più efficienti anche dal punto di vista del peso.

State sintonizzati nel mondo e della fisica e chissà se forse un giorno non molto lontano si potrà risolvere quest’altro problema.